Donare la voce è un gesto di solidarietà in uso da tempo, che ha vissuto un periodo da trend topic tra il 2020 e il 2021.
In pratica donare la voce significa leggere ad alta voce per chi non può o non riesce a farlo, registrando la lettura in formato audiolibro e, così facendo, si diventa donatori di voce.
Ovviamente il ruolo del donatore di voce è tale quando si collabora con le associazioni di volontariato che si occupano di produrre audiolibri per ciechi e ipovedenti; questo perché il donatore di voce ha un modo delicato di portare la voce, un po’ diverso dai classici audiolibri.
Donare la voce, infatti, significa sostituirsi all’inchiostro delle pagine, lasciando il lettore libero di dare a ciò che leggeremo la propria sfumatura interpretativa, proprio come accade nella lettura endofasica.
Questo significa che donare la voce significa leggere in maniera piatta?
Assolutamente no. La lettura sarà sempre di tipo espressivo, ma i colori interpretativi saranno più leggeri, come quando canticchiamo una canzone o la cantiamo a piena voce: siamo comunque intonati, usiamo lo stesso la respirazione diaframmatica, ma i colori vocali sono più leggeri, appunto.
Cosa comporta donare la voce
Donare la voce significa principalmente dedicare un tot tempo alla settimana a registrare le letture ad alta voce, rendendosi disponibili a realizzare un numero definito di audiolibri all’anno.
Gli audiolibri realizzati dai donatori di voce vengono poi caricati su piattaforme e cataloghi gestiti dalle varie associazioni di categoria, che si premurano di fornire gli accessi ai richiedenti, dunque alle persone con conclamate difficoltà o impossibilità visive.
Donare la voce è un impegno volontario che è bene assumere con coscienza e responsabilità: senza il lavoro dei donatori di voce, infatti, le associazioni non potrebbero continuare a erogare servizio a chi ne ha bisogno, dunque è bene valutare le proprie disponibilità prima di proporsi come donatore di voce.
Il primo requisito del donatore di voce, infatti, è la capacità di portare a termine i titoli assegnati nei tempi stabiliti (che sono sempre adeguati e comodi), ossia rispettare le consegne.
Per poterlo fare, ovviamente, servono competenze tecniche su voce e narrazione, che tra poco andremo a vedere; intanto facciamo luce su chi è il donatore di voce tipo e come si diventa donatori di voce.
Chi sono i donatori di voce
Chi dona la voce viene generalmente indicato come donatore di voce, in virtù del fatto che la voce venga effettivamente donata in forma volontaria per la realizzazione di contenuti accessibili.
Per donare la voce non occorre essere attori o doppiatori, bensì avere l’attitudine di raccontare, la pazienza di volerlo fare in audio e il tempo da dedicare alle registrazioni.
Al donatore di voce non è richiesta una competenza tecnica da narratore indipendente ma, spesso e volentieri, i donatori di voce scelgono di formarsi per essere più efficaci nella lettura a voce alta e, a molti di loro, viene voglia di specializzarsi per capire se e come lavorare con la voce.
in academy infatti lavoriamo spesso con donatori di voce che scelgono di approfondire il mondo della narrazione, perché i benefici della lettura ad alta voce, o dell’arte del tempo come ci piace definirla, sono immediati quando si comincia a donare la voce.
Donare la voce, quando si fa partendo da zero, è quasi un percorso di crescita personale e di avvicinamento alla propria espressività vocale di grande efficacia; molti donatori di voce scoprono la difficoltà, ma anche la grande sfida, della lettura espressiva e scelgono di coglierla mettendosi alla prova anche con letture dal vivo, magari ai bambini, o provano a cimentarsi con produzioni proprie.
Nella nostra esperienza abbiamo visto che molti donatori di voce arrivano dalla passione personale per la lettura a voce alta, altri da cambiamenti di vita lavorativa e qualcuno usa il donare la voce come tappa di allenamento nella ricerca della propria professione artistica (ad esempio per diventare voce narrante per audiolibri)
Come diventare donatore di voce
Per donare la voce bisogna fare un provino presso una delle associazioni di categoria, superarlo e dotarsi dell’attrezzatura minima richiesta per registrare le letture.
Attenzione: solitamente si tratta di attrezzatura economica idonea per le piattaforme legate alle attività di volontariato, quindi non idonea alla produzione di audiolibri destinati alle piattaforme di vendita e distribuzione.
Per comodità abbiamo raccolto le principali associazioni in un articolo in cui spieghiamo dove e come donare la voce così che tu possa avere una panoramica veloce dei principali punti di riferimento dei donatori di voce.
Se sei donatore di voce per un ente non presente in elenco, segnalacelo, così potremo inserirlo.
Altri modi per donare la voce
Per donare la voce si intende solitamente l’attività di volontariato dei donatori di voce, ma si può donare la voce anche in altri modi.
Ad esempio si possono fare letture a voce alta nelle biblioteche, negli ospedali e nelle rsa,
si possono organizzare letture per le scuole, per gli amici o nei contesti in cui possano essere utili; insomma se si vuole donare la voce ci sono davvero molti modi.
Si può anche pensare di aprire un canale social per leggere pubblicamente o caricare audiolibri, in questo caso, però, attenzione alle specifiche dei diritti d’autore per le letture pubbliche online, che possono essere causa di problemi, denunce e multe salate se non rispettano i termini di legge.
Competenze da sviluppare per donare la voce
Il donatore di voce viene introdotto alla registrazione dall’associazione per cui opera,
gli vengono date alcune specifiche base sulla lettura e qualche cenno su come registrare la voce ma, in definitiva per donare la voce in questi contesti ci sono meno vincoli rispetto alla registrazione di audiolibri tradizionali.
In generale, però, ci sono competenze che un donatore di voce sviluppa o dovrebbe sviluppare durante il suo percorso.
La dizione è sicuramente una competenza richiesta, che il donatore di voce può acquisire facendo un corso di dizione.
Per donare la voce serve quindi conoscere l’arte della lettura espressiva, che è oggetto di numerose formazione e che, ogni tanto, è accennata anche nelle stesse associazioni (ad esempio noi abbiamo curato formazioni per i volontari di Libroparlato Lyons, Adov e la Biblioteca Archimede di Settimo Torinese); su questo punto ci teniamo sempre a precisare che nella lettura espressiva leggere non è recitare, soprattutto nell’ambito dei donatori di voce.
Altre competenze che sviluppano i donatori di voce sono l’uso della voce al microfono, le tecniche di registrazione e di editing che, in questo caso, saranno basilari.
Tuttavia consigliamo di approfondire l’argomento molto bene, soprattutto se ci si fa prendere la mano e si finisce per costruire un home studio per audiolibri e podcast.