202 – Leggere per gli altri con Martina Evangelista di LaAV

Martina Evangelista è coordinatrice nazionale di LaAV – Letture ad Alta Voce, un movimento di volontarie e volontari che aderiscono al motto #IOLEGGOPERGLIALTRI. Iniziativa nata ad Arezzo da oltre dieci anni, si è diffusa in tutto il Paese attraverso i circoli e per merito delle persone che mettono voce, faccia e cuore con la voglia di donare storie attraverso la lettura ad alta voce.

Ascoltare per leggere. 

I volontari che scelgono di leggere ad alta voce per altre persone sanno quanto sia importante una forte attenzione all’ascolto. Riuscire a sentire il gruppo, le sensazioni, gli stati d’animo aiuta a rendere il dono della lettura ancora più coinvolgente.

Che cosa fa LaAV?

«Tutto ciò che fa LaAV parte dalla lettura a voce alta per gli altri e, soprattutto, per chi ne ha più bisogno.»

I destinatari sono persone che, per diversi motivi, possono essere esclusi dalle storie. Motivi fisici, cognitivi, socioeconomici o culturali.

Nel nostro Paese ci sono tantissime persone che non possono accedere alle storie in modo autonomo.

La missione dei volontari LaAV è proprio quella di donare storie a queste persone.

La lettura ad alta voce ha a che fare con la narrativa, ma non ha come unico scopo quello di donare la storia in sé. Dona anche i benefici che le stesse storie portano con sé.

«Benefici emotivi, relazionali o di libero accesso alle parole e alla comprensione.»

I volontari LaAV sono persone di tutte le età, con background diversi e con voci diverse. E anche i destinatari delle storie sono persone molto diverse tra loro: dai bambini agli anziani.

Anche i luoghi non sono sempre gli stessi e possono riguardare le scuole, i centri diurni, le piazze, gli ospedali, le carceri e tantissime altre aree.

La promozione della lettura riguarda anche questo: far suscitare la voglia di leggere anche a chi non è abituato a farlo perché magari legato a certi pregiudizi.

LaAV insiste molto sul concetto di promozione della lettura attraverso l’esempio: 

«Io leggo per te come dono, senza dirti che devi leggere.»

Con la pratica della lettura, ovvero l’esempio senza imposizione, si cerca di generare un cambiamento.

Con la lettura si crea una dimensione relazionale molto più forte rispetto all’azione di registrare i testi in anticipo e lasciare che le persone li ascoltino in modo autonomo.

«La lettura in presenza dei volontari LaAV è fatta di compresenza e relazione. Un ponte tra chi legge e chi ascolta, ponte che non si verifica con le registrazioni degli audio.»

In questi ultimi anni le parti relazionali e corporee sono state notevolmente ridotte per via della crisi sanitaria. Nonostante ciò, LaAV non ha mai smesso di garantire i momenti di lettura senza rinunciare alla caratteristica fondamentale del qui e ora.

LaAV è questo: 

«Essere con te, con il gruppo, osservarti, guardarti, ascoltarti, proporti delle storie, darti la possibilità di scegliere una storia: una dimensione relazione che fa bene a chi ascolta e chi legge.»

Per LaAV, chi legge per gli altri, legge due volte.

Il movimento fa capo a Nausika, associazione culturale che aiuta LaAV a rivolgersi in aree soggette a una forte burocrazia, in particolare per cercare di gestire le difficoltà che possono arrivare dalla progressiva riforma del terzo settore.

Si tratta di un servizio ben accolto e benvoluto, anche se le difficoltà non mancano e non riguardano solo l’aspetto burocratico.

Martina Evangelista ci racconta della difficoltà riscontrata nel leggere a persone che si trovano nei reparti nei quali si effettua la chemioterapia. Non tutti i pazienti che hanno appena concluso la terapia sono nelle condizioni di ascoltare e, anche se è bellissimo leggere, è importante farlo senza imporre la lettura.

Anche il tipo di libro svolge un ruolo chiave per la riuscita della lettura e la scelta del testo è molto legata al tipo di contesto.

«La lettura insegna il rispetto. C’è un lettore e c’è un ascoltatore: una relazione che necessita di cura e attenzione.»

Una dimensione molto cara a LaAV è la pluralità e, infatti, i volontari praticano una pluralità di letture per tante tipologie di persone, contesti e scopi.

«L’obiettivo più grande è quello di far conoscere a chi ascolta quella storia che riesca a scatenare il desiderio di diventare un lettore. È il senso di un’onda che si propaga ed ecco perché è importante proporre tante storie diverse.»

La pluralità è fatta di piccoli assaggi di lettura, come incipit o brani specifici, dando un senso di responsabilità a chi ascolta perché sarà naturale per il gruppo fare delle scelte e chiedere di approfondire una o più storie.

Come funziona il volontariato di LaAV?

Per diventare volontario LaAV è possibile contattare il movimento a livello nazionale, ad esempio attraverso le sezioni principali del sito web, oppure rivolgersi a una dei circoli presenti sul territorio per ricevere tutte le informazioni.

«Nei circoli si creano relazioni e condivisioni con gli altri volontari.»

LaAV mette a disposizione dei volontari tantissime risorse per la formazione continua, come webinar, biografie, slide, oltre a degli appuntamenti stagionali rivolti a tutti gli associati.

La condivisione tra volontari è un aspetto molto importante per LaAV per via dei contesti di gruppo. Chi legge lo fa insieme ad altri lettori alternando la voce e anche chi ascolta si trova in una condizione di gruppo.

È stato molto interessante ascoltare dalla coordinatrice del movimento l’esperienza vissuta durante gli anni dell’emergenza sanitaria e, in particolare, le soluzioni messe in pratica per mantenere la reciprocità tra chi legge e chi ascolta, senza rinunciare alle letture sincrone ad alta voce.

Ascoltando l’episodio scoprirete LaAV in LOV, appuntamento che è riuscito ad abbattere i limiti legati alla territorialità.

Per saperne di più su LaAV: https://www.lettureadaltavoce.it/