209 – La voce è relazione con Franca Grimaldi

Franca Grimaldi è voice coach, speaker, attrice, insegnante di dizione e benessere vocale, formatrice. Ma soprattutto è una persona che ama in modo profondo la voce e possiamo dire fin da bambina grazie ad alcuni ricordi che ha condiviso con noi. È anche appassionata di lettura e nel corso degli anni ha lavorato molto su se stessa, avviando importanti progetti su tutti gli aspetti legati alla voce. 

Dal semplice annuncio “Si cercano voci” letto su un giornale al racconto del primo provino per gli spot radiofonici. La storia di Franca Grimaldi è piena di fascino, aneddoti, storie e libri che girano attorno al mondo della voce.

«Con la voce devi vivere e far vivere, rendere presente quello che è assente. Devi evocare.»

Soprattutto quando per comunicare non abbiamo altro mezzo se non quello della voce, ecco che le parole diventano un patrimonio essenziale e devono riuscire a dare una certa forma alle cose.

Franca descrive molto bene ciò che significa l’espressione voci nell’ombra, ovvero la capacità di disegnare con la voce e di catturare l’attenzione di chi ascolta.

Il suo percorso professionale è fatto di tantissima sperimentazione, in una continua ricerca di elementi affini al suo pensiero alimentato dalla consapevolezza di quanto la voce sia corpo, respiro, emozione ed ascolto.

«Tutto parte dall’ascolto di se stessi. Non ci può essere una voce se non c’è un ascolto.» 

L’ascolto di sé è anche uno dei primi consigli da applicare per fermare quella convinzione che si ha nel ritenere di avere una brutta voce. La mancanza di ascolto, o di riascolto, è una delle cause che alimenta questo pensiero e bisogna avere il coraggio di ascoltarsi e di accettare la propria voce.

Nel corso di questa intervista è emerso il bellissimo approccio che Franca mostra nei confronti dell’insegnamento. Non dice che insegna, ma che aiuta le persone a trovare ciò che è già dentro di loro e a renderlo manifesto. Permette a loro di stabilire un contatto con la propria voce, quello che lei stessa definisce l’incanto della voce.

Chi scopre la voce riesce a vivere un’incredibile sensazione di libertà grazie a un vero e proprio lavoro terapeutico.

«Dobbiamo prendere la voce che teniamo nascosta e liberarla.»

Un concetto molto importante è questo: per voce non si intende solo un mezzo razionale di restituire un significato, ma si tratta di un insieme di elementi strettamente collegati a un mondo fatto di emozioni e di essere.

La voce non è solo un suono, ma è l’espressione dell’anima. Un potere che si lega alle parole e al modo in cui vengono dette.

A proposito di potere, nella puntata di oggi affrontiamo un tema molto profondo che riguarda il potere di guarigione della voce e della musicoterapia.

Un potere che non riguarda solo gli adulti.

La voglia di liberare la nostra voce, di nutrire le relazioni e di rendersi conto di quelle che sono le nostre competenze tacite, sono aspetti da condividere con i bambini, da portare nelle scuole, da diffondere nelle famiglie.

Invece di fermare i bambini con dei divieti come “non urlare”, “non parlare così” o “non cantare che sei stonato”, dobbiamo agire affinché crescano senza remore nell’utilizzo della voce. E per forza di cose l’esempio parte dagli adulti visto che i bambini riproducono il materiale sonoro che gli viene offerto.

In famiglia come a scuola, possiamo incoraggiare i bambini a esprimersi, a usare la loro voce.

L’educazione vocale può abbattere molti silenzi e molte timidezze.

Più siamo esposti a determinati stimoli più è facile riuscire a gestire l’ambito di quegli stessi stimoli.

Se abituiamo i bambini a leggere – e a leggere ad alta voce – è molto probabile che conservino quella competenza anche da adulti. E la stessa cosa vale per l’uso della voce e la capacità di esprimersi.

Tra le esperienze interessanti vissute da Franca, c’è senza dubbio quella della collaborazione con l’ufficio liturgico. Parliamo di formazione dei lettori biblici e di un tipo di lettura che non può essere improvvisato, ma che richiede una sorta di meditazione interiore.

Chiudiamo con il panorama attuale della formazione, dei pregiudizi collegati e dell’aumento dell’offerta formativa. Un tema molto caldo esploso in questi ultimi due anni.

https://www.francagrimaldi.com/