Imparare a scrivere bene con la lettura

Leggere bene e scrivere bene sono 2 facce della stessa medaglia. Leggere a voce alta prima della scrittura definitiva significa tener conto di melodia, musicalità e ritmo. Leggi l'approfondimento.

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Leggere è funzionale allo scrivere bene e viceversa: due facce della stessa medaglia che se coltivate e messe in pratica possono migliorare notevolmente le nostre capacità comunicative.

Spesso leggiamo a voce alta ciò che è scritto da altri ma può capitare di dovere scrivere di nostro pugno i contenuti da leggere.

Scrivere a voce alta significa pensare un testo in modo che risulti efficace al momento della lettura al pubblico.

“Mi ci vogliono due o tre giorni per preparare un buon discorso improvvisato” diceva Mark Twain.

Spesso leggiamo a voce alta ciò che è scritto da altri ma può capitare di dovere scrivere di nostro pugno i contenuti da leggere.

Forse stiamo scrivendo il contenuto di un nostro discorso, di una presentazione aziendale o magari stiamo buttando giù uno script per il nostro podcast; le occasioni in cui ci troviamo a scrivere per leggere a voce alta sono molte di più di quante immaginiamo

Scrivere e rileggere il nostro testo ci aiuta a costruire testi più efficaci dal punto di vista del messaggio, correggerne la forma e assicurarci di essere compresi dal nostro uditorio.

Può capitare infatti che la forma del testo non valorizzi il contenuto, ma anzi lo penalizzi. Comporre un testo che deve essere letto a voce alta significa quindi tener conto anche di aspetti legati a melodia, musicalità e ritmo.  Significa porre attenzione al suono di quello che scriviamo e scegliere con attenzione le parole che vogliamo utilizzare. 

A sua volta, la lettura a voce alta è una palestra per migliorare la nostra scrittura e, più in generale, il nostro modo di comunicare.

Leggere per scrivere o scrivere per leggere?

Se sei narratore a voce alta, ti sarà sicuramente capitato d’imbatterti in testi facili da leggere e in altri più ostici; non parlo di prosa moderna o arcaica, parlo proprio d’intuitività di lettura e scorrimento del testo.

In quanto narratori impariamo, nel tempo, a capire rapidamente la qualità della scrittura di un testo, soprattutto quando leggiamo all’impronta o nelle letture zero; un testo ben scritto si fa leggere amabilmente in maniera estemporanea, viceversa un testo scritto con meno cura sarà più difficile da interpretare (a volte anche da capire!), e potrebbe crearci non pochi problemi.
Questo accade nella narrazione tradizionale ma ancor di più nella scrittura per il parlato, come ad esempio il podcast, dove il linguaggio deve – o dovrebbe – corrispondere alla fluidità del dialogo colloquiale per risultare naturale come una conversazione diretta.
Si tratta di due tipi di narrazione – e di scrittura – totalmente diverse, quindi andiamo per ordine e capiamo in che modo leggere aiuta a scrivere meglio.

Come scrivere per leggere a voce alta?

Il nostro orecchio è un “giudice” molto severo ed è in grado di percepire subito se qualcosa stona nel nostro testo.

Un primo consiglio è quello di rileggere il testo e registrarsi per capire se ci sono stonature fra le parole e se esso risulta sufficientemente fluido.

Con l’ausilio di alcuni software online possiamo anche farci un’idea su quale sia la durata temporale stimata della lettura del testo.

Abituiamoci anche a formattare il testo per una lettura migliore. Questo significa, ad esempio, scegliere un carattere  ben leggibile, utilizzare la giusta interlinea (lo spazio fra le righe), suddividere il testo in paragrafi,  lasciare spaziature dove prevediamo di fare pause e rendendo visibile la gerarchia fra titoli, sottotitoli, etc.

Proviamo inoltre rileggere il testo a distanza di tempo rispetto al momento della sua stesura in modo da poter individuare eventuali “difetti” che ad una prima “lettura a caldo” ci sono sfuggiti.

Un’ultima (ma non ultima per importanza!) considerazione da fare: assicuratevi che il contenuto del vostro testo sia ben comprensibile per il nostro uditorio.  

Come scrivere testi più efficaci dal punto di vista del messaggio? La semplicità di comprensione di un testo deriva dalla chiarezza di pensiero. Prima di scrivere accertiamoci di avere ben chiaro nella nostra mente qual è il contenuto che vogliamo comunicare. 

Leggere la scrittura altrui

Partiamo dalla basi: scrivere è un gesto molto personale; anche la migliore delle scritture, porta con sé il lessico e l’espressività di chi scrive (mi sento di dire, a titolo puramente personale, che chi sa scrivere bene solitamente si esprime altrettanto bene), dunque leggere la scrittura altrui significa creare una relazione basata su due aspetti di fiducia:

  • fiducia, da parte del lettore, che il testo sarà scritto bene e saprà “farsi leggere”
  • fiducia, da parte dello scrittore, che il narrato rispetterà “la voce” dell’autore

Perché questi due accordi si creino, serve quindi che entrambe le parti abbiano discrete competenze di espressione scritta, grammatica e ortografia, perché scrittura e lettura si nutrono a vicenda.
Questo non significa che chi sappia scrivere bene sappia automaticamente restituire degnamente un testo ad alta voce né che chi sappia narrare sappia scrivere impeccabilmente, ma saper scrivere bene in italiano sottende la capacità di tradurre l’intenzione attraverso lessico e punteggiatura, così come saper leggere la scrittura altrui significa sapere interpretare correttamente quel lessico e quella punteggiatura.
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Calligrafia…ad alta voce

Ciascuno di noi ha un proprio modo di esprimersi; probabilmente questo stesso articolo, letto da me o letto da te, suonerebbe del tutto diverso perché è scritto con la mia “calligrafia vocale”, ossia nel modo in cui io ne gestirei una versione ad alta voce.

Questo accade per qualsiasi forma di scrittura personale, perché ciascuno di noi sviluppa un proprio modo “informale” di gestire la comunicazione; da qui deriva il grande problema della scrittura per il parlato di cui parliamo più sotto, e sempre da qui nasce l’esigenza di leggere di più per scrivere meglio.
Entrando in contatto con la scrittura altrui, abbiamo modo di confrontarci con diversi stili e forme, arricchendo così le nostre competenze di scrittura; perché quindi parlo di leggere la scrittura altrui ad alta voce, e non mi limito a suggerire la lettura endofasica, ossia quella “a mente”?
Perché la lettura endofasica interessa principalmente il processo cognitivo che ci rende in grado di comprendere ciò che leggiamo, mentre leggere a voce alta, ci aiuta a verificare la correttezza della forma scritta, poiché ci obbliga a confrontarci con quella serie di regole di scrittura universali che rendono il testo scorrevole nella declamazione.

Leggo bene, scrivo meglio

Leggere la scrittura ad alta voce, è un modo di studiare la nostra splendida lingua in maniera esperienziale, assimilando più velocemente usi e costumi dell’italiano nonché migliorando al contempo la capacità espressiva e lettura a voce alta.

Si dice che i bravi scrittori siano voraci lettori; io aggiungo che il bravo scrittore che legge ad alta voce guadagna ancora più punti, poiché capita sovente di leggere bellissime storie che, ahimè, non rendono altrettanto se trasportate in audiolibro proprio perché scritte in maniera poco adatta alla declamazione.

Alcuni esempi?
Se il testo non è scritto bene, quando lo leggiamo a voce alta potrebbe capitare di:

  • non capire chi conduca un dialogo;
  • non riuscire a cogliere l’intenzione della frase;
  • non riuscire a leggere fluentemente a causa di errori o imprecisioni;
  • essere così concentrati nella decodifica del testo da…non capire la storia

Se leggi a voce alta potresti esserti imbattuto/a in questi e altri problemi, e so quanto sia poco piacevole, specie quando hai già firmato un contratto e ti tocca finire l’audiolibro commissionato…a proposito, qualche volta chiacchieriamo del lavoro del narratore freelance, che ne dici?

Scrivere bene per il parlato

Quindi tutti i testi ben scritti devono essere facili da leggere a voce alta?

Se parliamo di narrativa e saggistica, sarebbe auspicabile che la forma lo consenta; se invece parliamo di scrittura per il parlato, l’argomento si amplia.

La scrittura per l’audio è un mondo a sé e – letteralmente – parla in maniera diversa rispetto al testo che nasce per il cartaceo, fisico o digitale che sia.

Saper scrivere correttamente non significa necessariamente saper scrivere un podcast di successo, ma aiuta indiscutibilmente a scrivere un testo che risulti leggibile e interpretabile allo speaker.

Audiolibro e podcast sono due prodotti totalmente differenti, ne parliamo spesso nei nostri webinar, sia nel formato finale sia nella scrittura.
Tenerlo a mente ci serve per ricordarci che per scrivere meglio è utile leggere di più, e ad alta voce, ma che il tipo di scrittura è differente per tipologia di prodotto audio, quindi in qualità di narratori, abbiamo la possibilità di metterci in gioco in più campi e continuare a migliorare la nostra lettura espressiva.

Dedicheremo un articolo alla lettura della scrittura per il parlato e, nello specifico, alla lettura del testo per podcast, promesso.

Quindi per scrivere meglio…

Quindi per scrivere meglio possiamo leggere di più, e più tipologie di testi, imparando da ciascuno stili e forme che arricchiscano il nostro bagaglio di competenze, sia come scrittori che come narratori ad alta voce.

Riassumendo quel che ci siamo detti fin qui:

  • leggere di più aiuta a scrivere meglio;
  • la lettura endofasica si focalizza sul contenuto, quella a voce alta sulla forma;
  • leggere a voce alta aiuta a capire se un testo è scritto bene;
  • la lettura per il parlato è differente da quella per il cartaceo;
  • leggere un audiolibro e un podcast sottende competenze diverse

Mi auguro che questa chiacchierata ti abbia fatto venire voglia di leggere di più e di far caso a quei testi che siano più o meno facili da leggere a voce alta.