Come cambiare voce per la lettura espressiva

L'espressione "cambiare voce" può avere diversi significati a seconda del contesto. Quando ci si riferisce alla lettura espressiva s'intende il cambio di tono e di timbro di voce. Approfondiamo l'argomento.

Tabella dei Contenuti

Cosa significa cambiare voce

Quando mi hanno chiesto “come cambiare la voce” nella lettura, non ho afferrato subito la natura della domanda e ho faticato a rispondere; poi ho capito che molte persone si riferiscono all’uso della voce impostata o alla capacità di cambiare tono di voce o timbro vocale e ho pensato potesse essere utile farne un articolo.


Perché quando cerchiamo cose come “cambiare voce” o “come fare una voce diversa” stiamo parlando d’impostazione della voce e modifiche timbriche che, in modo giocoso, potremmo definire una naturale distorsione vocale, ossia una modifica momentanea del modo in cui emettiamo il suono che “colora” la voce con sfumature sonore differenti dal solito e la fa apparire più flautata, più infantile, più cattiva, più graffiata, più fischiettante e tutta una serie di aggettivi non codificati che descrivono la qualità del suono in termini di impatto percepito.

Cos’è il tono di voce e come cambiarlo

Abbiamo già affrontato il tema del cambiare voce e adottare un tono di voce professionale, ma oggi parliamo di un modo diverso di cambiare tono di voce, perché affrontiamo la parola “tono di voce” nell’ambito personale e individuale.

Ciascuno di noi ha un proprio modo di suonare la voce, come ci piace dire nelle nostre formazioni, che definisce il ritmo, la melodia e il range musicale che adottiamo nel nostro parlato di tutti i giorni.

Ne sono parte la cadenze regionali, le inflessioni melodiche e i segregati vocali che ci caratterizzano come voce e che, nel complesso, rendono il nostro parlare proprio “nostro”.
Cambiare voce e cambiare tono di voce nella lettura significa saper mettere da parte quel “nostro” in favore di una modalità di parlato neutro, preferibilmente in dizione e sicuramente intelligibile e scevro di melodie e cadenze regionali.

Questo ci garantisce un suono pulito e adattabile a ogni circostanza professionale e artistica, ci rende buoni narratori e, sicuramente, fa della nostra voce uno strumento al servizio della nostra comunicazione paraverbale.

Cos’è il timbro di voce e come cambiarlo

Il timbro vocale corrisponde alla nostra identità vocale. È infatti l’insieme di caratteristiche fisiche e morfologiche che compongono le formanti della nostra voce e la costruiscono su quelle determinate frequenze che sono nostre e solo nostre, proprio come succede con le impronte digitali.
Il timbro, però, può subire delle modifiche momentanee volontarie o involontarie (ad esempio per raffreddori, interventi o caratterizzazioni della voce) date dall’impostazione della voce, o meglio dalla distorsione vocale che applichiamo attraverso i risonatori del nostro corpo e, in maniera più importante, della bocca e del viso: ad esempio una voce “raffreddata” suonerà molto più intubata del solito, perché i risonatori nasali saranno compromessi dal catarro.
L’impostazione della voce quindi determina la capacità di cambiare voce e rientra dunque nelle competenze che si acquisiscono con la giusta formazione su voce, canto e lettura espressiva e saperla gestire è l’unico vero modo per cambiare timbro (momentaneamente).

Se vuoi saperne di più sul timbro della voce ascolta il podcast.

Come fare la voce impostata

Cosa s’intende per impostazione della voce?

Quella che definiamo come voce impostata è una voce che assume caratteristiche sonore relative all’ambito per cui si applica l’impostazione della voce, e risulta così “professionalmente adeguata” al contesto. Si pensi, ad esempio, alla voce delle signorine buonasera, alla voce caratteristica che viene associata agli speaker radiofonici o ai voice-over dei documentari.

In tutti questi casi, per spiegare come cambiare e impostare la voce, bisogna analizzare le componenti della voce impostata per come le percepiamo: ritmo, cadenza, musicalità e cambi di timbro all’occorrenza, sono gli agiti del professionista che decide di cambiare il tono di voce e adeguarlo al contesto in cui stia parlando o narrando, formando la voce impostata per come ci arriva e per come, poi, la associamo a quel ruolo.

Non è raro che, nella lettura espressiva, si verifichi e si senta il “cambio” tra la voce parlata del narratore e la voce impostata che usa per la lettura a voce alta.

Come ci esercitiamo in academy per imparare a cambiare la voce

In academy lavoriamo a 360° sulla voce e spieghiamo come cambiare voce cambiando esattamente tutti quei parametri di cui accennavo poche righe più su: ritmo, melodia, volumi, timbro e colori. La voce impostata è solo uno dei risultati del cambiar tono di voce o timbro vocale, ma il grosso del lavoro viene fatto sulla consapevolezza relativa all’emissione e alla fonazione, che determinano le qualità sonore della nostra voce.

In academy formiamo alla voce a prescindere dall’uso che ne si faccia e, in più, formiamo all’uso della voce nella lettura espressiva, dando al narratore gli strumenti per gestire il cambio del tono di voce, le modifiche timbriche e tutte quelle caratteristiche sonore che dipendono unicamente da noi e che, nel complesso, sono in grado di farci cambiare voce a comando e all’occorrenza, ad esempio nel mondo della voce narrante per l’audiolibro.

Ci piace pensare di educare all’uso consapevole della voce, al servizio del testo ma, principalmente, al servizio della consapevolezza di chi la usa.