Tono di voce professionale

Leggere a voce alta per passione è diverso dal leggere a voce alta per una presentazione di lavoro. In questo caso dobbiamo assumere un tono di voce professionale. Qual è il modo migliore per leggere al lavoro? Ecco i nostri consigli

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Un ambito in cui può capitare di dover leggere a voce alta è quello lavorativo.

Dobbiamo assumere un tono di voce professionale quando leggiamo una relazione, un progetto o qualsiasi testo che dobbiamo riportare ad un uditorio di colleghi, allievi, clienti.

In questi casi è fondamentale curare la forma della lettura per meglio valorizzare i contenuti.

Dallo psicologo, all’avvocato, dall’insegnante al manager, numerose sono le professioni in cui la lettura a voce alta è all’ordine del giorno e in cui è essenziale avere un canale preferenziale sulla propria voce.
Immagina di aver lavorato per settimane ad un importante progetto. Perché rischiare di sminuirlo attraverso un’esposizione poco chiara e “zoppicante”? Non vanifichiamo in nostro lavoro: basta seguire alcuni dei nostri consigli sulla lettura a lavoro per riuscire a comunicarlo e valorizzarlo al meglio!

Come prepararsi per leggere al lavoro: 3 consigli

Uno dei grandi ostacoli che possiamo incontrare durante una lettura eseguita sul posto di lavoro è quello del timore dell’uditorio: a differenza di una lettura a voce alta a scopo ludico, in questo caso potremmo addirittura avere “l’obbligo” di leggere in pubblico. D’altronde, come sappiamo, la voce non mente e può lasciare trasparire la nostra insicurezza o agitazione. Ma niente paura! La giusta preparazione è un ottimo antidoto contro l’emotività!

  1. Innanzitutto, fissiamo bene il nostro obiettivo: ci troviamo di fronte ad un tipo di lettura informativa e per questo è importante lavorare sull’articolazione, intesa come capacità di pronunciare bene tutte le lettere di una parola, far suonare tutte le sillabe facendo attenzione soprattutto a quelle più scivolose che sono alla fine della parola.
  2. Una buona abitudine è quella di sgombrare ogni dubbio sull’apertura delle parole e degli accenti che troviamo nel nostro testo, consultando ad esempio il dizionario di ortografia e pronuncia; curare questi aspetti significa dare delle “pennellate di colore” che, in una lettura di tipo tecnico, danno una maggiore professionalità.
  3. Se ci troviamo a leggere sul lavoro, probabilmente siamo anche gli autori del testo. Conoscere il contenuto è sicuramente un fattore a nostro favore ed è quindi importante concentrarsi più che mai sull’esecuzione di una lettura chiara e corretta. Un consiglio è quindi quello di registrare la tua lettura e di riascoltarla. Forse all’inizio non sarete entusiasti della resa della vostra voce, ma cercate di rimanere obiettivi senza essere troppo severi con voi stessi. Ciò che conta è individuare gli errori OGGETTIVI della vostra lettura: difetti di pronuncia, errori grammaticali, parole “mangiate”. Ed esercitarsi per correggerli.

Leggere al lavoro

Ma il lavoro, quali occasioni offre per allenare la lettura e rendere dunque la voce più professionale?

Dipende dal lavoro, ma nella maggior parte delle professioni ci sono prodotti o servizi da vendere, formazioni da seguire o aree da approfondire attraverso letteratura specializzata.

Ciascuna di queste opzioni offre ottimi spunti di lettura a voce alta e di educazione vocale.

Ad esempio, nel caso di prodotti e servizi, si possono declamare i libretti illustrativi o provare argomentazioni e vendite davanti ad uno specchio o un registratore vocale così da potersi vedere e ri-ascoltare; allo stesso modo si possono provare i discorsi, leggere manualistica o testi di settore ad alta voce, così da assimilare terminologia specifica e concetti espositivi.

Come per ogni altro settore, possiamo trovare ogni espediente per allenare la lettura ad alta voce e professionalizzare il nostro lessico e la nostra dialogica, perché più confidenza prendiamo con la nostra voce, più il nostro tono di voce diventa sicuro e professionale.

Il tono di voce professionale non è “solo” parole

La nostra professionalità viene raccontata anche dal modo in cui usiamo la voce.
In un discorso, il 97% della nostra comunicazione non è verbale. Questo significa che al di là del contenuto ciò che maggiormente influenza il nostro ascoltatore è tutta la componente para-verbale e non-verbale, dunque la gestualità, la prossemica e il modo in cui usiamo la voce.

Il tono di voce professionale, dunque, racconta la nostra competenza, la sicurezza in ciò che stiamo dicendo; è la componente che crea legame con i nostri clienti e alimenta fiducia a relazione tra noi e loro.

Il tono della voce è professionale quando manifesta la coerenza tra il nostro ruolo, il brand per cui lavoriamo, e la disponibilità a risolvere i problemi di chi ci ascolta; in poche parole il tono di voce professionale è capace di assicurare che siamo esattamente i professionisti di cui si ha bisogno.

Public speaking e luoghi comuni

Mi è capitato di chiacchierare di tono di voce professionale e public speaking; nello specifico mi veniva chiesto se fosse o meno necessario fare una formazione in public speaking per poter avere un tono di voce più professionale.

Sono del parere che una formazione in public speaking sia decisamente di aiuto, ma che seguirla o meno dipenda dal contesto in cui lavori e dalle tue attitudini personali; intendo dire che a seconda del modo in cui dovrai parlare in pubblico e dalla natura stessa del pubblico, potrebbero essere sufficienti alcune sessioni con un vocal coach, o un corso di lettura espressiva o magari, perché no, una formazione in propedeutica del canto e dell’uso della voce.

Il public speaking è uno strumento indubbiamente utile e rientra nelle discipline non regolamentate, dunque vive su una serie di competenze trasversali che potresti scoprire di avere già nel tuo bagaglio; ecco perché reputo utile spaziare con curiosità nell’ambito dell’uso della voce, prima di scegliere un percorso definito, perché l’arte oratoria è una disciplina artistica e si nutre di passione, oltre che di tecnica fine a sé stessa.

Tono di voce e tone of voice

Come per l’articolo sul tono della nostra voce e il timbro, parlare di tono di voce professionale può far pensare al tone of voice aziendale che, ricordiamolo, è la summa della strategia di comunicazione di un brand.
Ma il tono professionale ha a che fare con il tone of voice?

Certo che sì: un tono di voce professionale sottende una professionalità allineata allo stile di comunicazione del brand; faccio un esempio pratico: in una profumeria di alto livello, penseresti mai di essere accolta con un “Oh, ciao, come butta”? No.

Questo perché, oltre alla competenza specifica del personale, ci aspettiamo una certa eleganza affine al tipo di realtà commerciale, giusto?
Ecco come il tono di voce e il tone of voice sono collegati: il contenuto del messaggio è veicolato in una forma allineata ai valori del brand.

Dunque il tono di voce professionale…

Dunque il tono di voce professionale è uno strumento di comunicazione atto a confermare la nostra competenza professionale e contestualizzare la nostra figura nel ruolo che ricopriamo.

In poche parole, il tono di voce professionale:

  • è la componente non-verbale e para-verbale che racconta la nostra professionalità;
  • si costruisce (anche) con le competenze specifiche della professione;
  • si può migliorare attraverso lo studio della voce;
  • è allineato al tone of voice;
  • si allena anche attraverso la lettura espressiva.

Da oggi fa caso al tono di voce dei professionisti con cui ti interfacci, prova a notare se quel tono di voce è allineato alla percezione della professionalità e se influenza o meno il tuo giudizio sulla competenza della persona.

Prepararsi alla nostra lettura sul lavoro è importante: ricordati che se presentare il nostro “prodotto” in maniera professionale aumenta le possibilità di avere un riscontro positivo dall’uditorio!

Se vuoi approfondire l’argomento ascolta il nostro podcast leggere al lavoro!