Home Studio per Podcast e Audiolibri

Vediamo cos'è un home studio, cosa comporta costruirne uno e a chi serve disporre di un home studio per la creazione di contenuti audio realizzati con la voce.

Tabella dei Contenuti

Un home studio è un ambiente indispensabile per chi vuole produrre podcast e audiolibri indipendenti, soprattutto per chi vuole lavorare con la voce da casa come narratore o speaker.

L’home studio è un’ambiente dedicato alla registrazione di contenuti audio, possibilmente trattato acusticamente e concettualmente separato dall’ambiente domestico; è un po’ come avere uno studio di registrazione in casa, al pari di chi ha la stanza/ufficio per lo smart working.

Cos'è un home studio, cosa comporta costruirne uno e a chi serve disporre di un home studio per la creazione di contenuti audio realizzati con la voce.

Home studio: cos’è e quando averne uno

L’home studio è indispensabile a chi crea contenuti audio; di solito si parla di home recording studio in ambito musicale, ma per noi che trattiamo podcast, audiolibri e lavoriamo con la voce, l’home studio -se ben fatto- è una valida alternativa all’affitto costante di uno studio di registrazione.
L’home studio è solitamente una stanza trattata acusticamente, dedicata alla sola registrazione dei contenuti, organizzata con i giusti spazi di registrazione, un kit registrazione audio e l’attrezzatura home studio più idonea all’ambiente utilizzato.
Come sempre, si parte dal contesto: un buon home studio necessita di uno spazio geometricamente idoneo, che consenta la miglior gestione dei rimbalzi sonori e si possa trattare acusticamente.
Abbiamo già approfondito la differenza fra trattare acusticamente e insonorizzare una stanza in home studio, quindi diamo per scontato che, in tutto questo articolo, parleremo di home studio in termini di stanza acusticamente trattata, e tutto ciò che concerne l’attrezzatura home recording si riferisce ad un ambiente non insonorizzato come uno studio di registrazione bensì trattato acusticamente come home studio.

Lavorano in home studio i narratori indipendenti, i podcaster, i content creator che si occupano di audio, i doppiatori e gli speaker freelance, i musicisti, i fonici, e chiunque abbia bisogno di lavorare in un ambiente sonoro idoneo alla registrazione, all’ascolto e all’editing audio.

Cosa serve per allestire un home studio?

Se vuoi allestire un home studio cosa serve fare e acquistare?
Partiamo dalle basi: prima di tutto serve individuare la stanza più silenziosa, possibilmente di forma rettangolare, che consenta agevolmente di ospitare tutte le persone coinvolte nella produzione audio; se registri podcast o audiolibri, ti servirà lo spazio per leggio, attrezzatura, microfono e postazione regia, in più non sarebbe male considerare lo spazio  per uno schermo e un teleprompter se ti occupi di speakeraggio e doppiaggio.
Quando si organizza un home studio bisogna sempre considerare le postazioni delle prese di corrente, le disposizioni della massa a terra, la disposizione di pannelli fonoassorbenti e/o fono-riflettenti, che non devono essere messi a caso bensì con i giusti criteri di direzionalità.

Ad ambiente allestito, serve individuare l’attrezzatura più ideona: un pc fisso o portatile? Che modello di microfono? La regia dove andrà posizionata? Si registra in piedi o seduti?

Dietro ad un home studio c’è sempre un ragionamento in termini di efficacia, dunque il nostro home studio dovrà essere ragionato 

  • sulla base delle peculiarità della stanza
  • sulle nostre necessità professionali
  • sulle nostre necessità e competenze

Non avrebbe senso, infatti, spendere soldi per accomodare una stanza a ridosso di un campanile o di una ferrovia trafficata, tanto quanto avrebbe poco senso renderla un home studio super accessoriato per registrare audiolibri senza sviluppare le competenze accessorie per narrare a voce alta.

Come sempre la nostra parola chiave è strategia.

Attrezzatura per home studio

Per realizzare un home studio funzionale, dopo aver pensato al trattamento acustico adeguato per l’ambiente, bisogna pensare al kit registrazione audio, ossia all’attrezzatura per home studio necessaria a renderci operativi al meglio.

La voce

È la competenza base da cui partire se allestiamo un home studio per fare podcast, audiolibri e narrazioni audio.
Un buon lavoro sulla voce fa la metà del lavoro di post-produzione, consente una qualità ottimale e migliora la nostra figura professionale anche senza l’uso del microfono.

Microfono per home studio

Prima di partire a bomba sul modello più costoso, ricordiamoci di informaci bene sui microfoni per podcaster, come scegliere e individuare quello più idoneo alle nostre necessità, o sui microfoni per audiolibri più funzionali in base alle caratteristiche acustiche del nostro home studio.

Scheda audio, catena hardware per la voce

Tutto dipende dalle nostre possibilità, dalla qualità che ci prefiggiamo di ottenere e offrire, nonché dalle competenze tecniche che sviluppiamo nell’audio.
Se non ne abbiamo e non siamo sicuri, meglio affidarci a dei professionisti per una consulenza, e ottenere la lista della spesa più in linea con ciò che faremo.

Daw (Digital Audio Station)

Le daw sono programmi di registrazione audio che consentono di fare editing e post-produzione.
Musica e narrazione audio condividono una serie di software utili per entrambi i tipi di produzione, e se conosciamo più software per registrare podcast, meno note sono le soluzioni per audiolibro, che contano pochissime soluzioni specifiche, di cui solo una di uso relativamente diffuso e conosciuto, di cui parleremo in un prossimo articolo.

Postazione di registrazione

Questa è una voce spesso trascurata, ma è fondamentale considerare la logistica delle riprese, specie se registriamo -ad esempio- un podcast a più voci; quali sedie usare, quali supporti o scrivanie.
Se cerchi online “mobili studio registrazione” troverai diverse soluzioni, ma soprattutto per le sedie raccomandiamo di testarle fisicamente prima di optare per l’acquisto online: scricchiolii, sedute scomode e schienali rigidi non assicurano il comfort necessario a lunghe sessioni di registrazione.

Home studio per Podcast

Un home studio per registrare podcast può necessitare di meno accortezze e meno trattamento acustico, sempre a seconda delle necessità e del tipo di qualità ricercato.
Se è vero che l’audiolibro richiede standard di registrazione alti perché, usualmente, deve passare l’esame di ACX, il podcast ha margine di manovra più ampio a seconda della produzione e del risultato ricercato.
Grandi produzioni editoriali si servono di studi di registrazione, mentre molti podcaster indipendenti, specie chi crea podcast daily o di durata indefinita, opta per la realizzazione di un home studio dedicato.

In un home studio per podcast troviamo facilmente microfoni dinamici, soluzioni più leggere e attrezzatura meno costosa; questo perché l’esperienza d’ascolto di un podcast si basa su un tipo di relazione più diretta con la voce, vive in uno spazio temporale ridotto (la durata media di un episodio è di 10/20 minuti) e spesso e volentieri usiamo sorgenti di ascolto esterne come smartspeaker o altoparlanti della macchina per ascoltare.

Il podcaster indie è spesso e volentieri meno attento alla qualità di registrazione perché più attento al contenuto dell’episodio; non è nostra intenzione dire che questo sia giusto o sbagliato, ma è oggettivo osservare che la maggior parte dei podcaster indipendenti non cura a dovere la voce e la qualità di registrazione/post-produzione, a scapito dell’esperienza di ascolto finale.

Home studio per Audiolibri

Un home studio per registrare audiolibri necessita di un buon trattamento acustico e della strumentazione che possa garantire lo standard di qualità necessario alla pubblicazione.
Che si lavori per distribuire su Audible o meno, un home studio per narratori di audiolibri deve poter garantire la qualità minima necessaria a prescindere, così come è sensato pensare che il narratore indipendente sappia lavorare sia per Audible che per altre piattaforme.

Nell’audiolibro è richiesta una qualità che garantisca la miglior esperienza di ascolto per tempistiche molto più estese rispetto al podcast (alcuni audiolibri durano anche 24 ore) e, allo stesso modo, un home studio per audiolibri deve poter garantire l’agio e il comfort necessari a registrare ed editare per diverse ore.

Lavorare in home studio

Per lavorare in home studio serve un certo tipo di organizzazione mentale e fisica; in poche parole serve sviluppare un mindset da home studio.

Chi lavora in home studio, infatti, deve ricoprire diversi ruoli e organizzare diversi lavori, motivo per il quale parliamo di un vero e proprio mindset e non di semplice organizzazione.
Lavorare in home studio richiede diverse competenze, a partire da quelle tecniche dell’uso della voce, della registrazione e della post-produzione della voce; servono buone competenze organizzative per pianificare e organizzare il lavoro, garantire sempre la stessa qualità (o migliore), rispettare le consegne, saper gestire i clienti, le relative richieste e gli eventuali problemi.
Inoltre, il freelance che lavora in home studio deve saper comunicare il proprio lavoro, gestire quindi la propria presenza digitale e garantire una professionalità non troppo diversa da quella offerta dagli studi.

Lavorare in home studio significa proporsi come professionisti della voce e dell’audio, dunque è importante orientarsi al professionalismo e ottenere i migliori risultati possibili all’interno delle nostre possibilità.
Se i nostri obiettivi professionali sono chiari e definiti, allora sapremo individuare la migliore strategia lavorativa e comunicativa per rientrare nei costi di allestimento del nostro home studio.

Quanto costa allestire un home studio

Per questa domanda non c’è una risposta definita.

Allestire un home studio può costare da qualche centinaia di euro fino a diverse migliaia, a seconda della mole del trattamento acustico da fare, dell’attrezzatura scelta e dunque della qualità finale che vogliamo ottenere per il nostro home studio.

Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a professionisti del settore per una consulenza sui materiali per il trattamento acustico e un supporto per la scelta dell’attrezzatura da home studio.
Scegliere da soli, se si è alle prime armi, può comportare il rischio di spendere molto più del necessario o affrontare spese inutili per attrezzatura non valida per la propria, personale realtà di home studio.

Home studio: quando non ti serve averne uno

Non ti serve un home studio quando non hai un ambiente favorevole in cui poter considerare di registrare (stanze condivise, ferrovie fuori dalla finestra, aeroporto accanto a casa) o se la richiesta che ti arriva implica una qualità da studio che un home studio, a prescindere, non può garantire.

Un home studio è un’ottima soluzione per freelance e narratori indipendenti, ma è bene ricordare che determinate produzioni necessitano obbligatoriamente di una qualità difficilmente replicabile in ambienti non insonorizzati,
quindi come al solito, la vera risposta è: dipende.