Leggere a voce alta in classe rappresenta un momento di crescita e conoscenza reciproca.
Leggere a voce alta a scuola: benefici per tutti
La lettura a voce alta è un mezzo che può aiutare l’alunno stesso a prendere confidenza con la propria voce e a migliorare la relazione didattica con l’insegnante.
Inoltre, aiuta a gestire l’emotività e a vincere la timidezza, facilita l’auto-percezione del proprio sé e rinforza la capacità attentiva e di concentrazione a medio e lungo termine.
Ma c’è anche un altro aspetto interessante: oggi i ragazzi sono continuamente a contatto con esperienze visive che sono di per sé a senso unico: ciò che si vede, in quel preciso momento è tutto e non si è stimolati ad andare oltre.
L’esperienza uditiva e vocale invece lascia una sorta d’intercapedine con la realtà esterna, una specie di valico che potenzialmente apre ad altro: risonanze, suggestioni… Insomma, una quantità di stimoli davvero vasta, non credete?
9 benefici della lettura ad alta voce a scuola
Leggere a voce alta nelle scuole comporta diversi benefici di tipo pratico:
- fa prendere confidenza con lo strumento voce;
- educa all’ascolto reciproco;
- migliora la capacità di concentrazione su ciò che viene detto;
- funge da aggregatore sociale perché, letteralmente, raccoglie intorno ad una storia;
- aiuta l’insegnante a considerare e valutare diversamente le competenze dell’alunno;
- forma competenze trasversali e soft skill ai bambini/ragazzi;
- migliora le capacità lessicali e linguistiche;
- conforma nuove possibilità di contatto fra ragazzi;
- stimola l’immaginazione e nutre la creatività.
Ci sarebbero molti altri benefici della lettura ad alta voce da elencare, ma preferisco fermarmi qui e aggiungere il fatto che leggere ad alta voce nelle scuole aiuta ad educare anche alla lentezza propria del pensiero dell’essere umano.
La lettura ad alta voce è un’arte del tempo, fatta di ritmi e pause, di silenzi e di dilatazione narrativa; educare a questo i nostri figli, significa dare loro modo di rallentare e fare spazio mentale, ricaricando le pile e diminuendo lo stress cui sono sottoposti a scuola.
Scoprire la propria voce a scuola
La scuola è un contesto in cui i ragazzi iniziano a fare i conti con la propria voce che si trasforma (i maschi, in particolare): l’intonazione passa da una “postura infantile” maggiormente “cantilenante” e “richiedente” (a scuola i bambini sono soliti fare tantissime domande e la loro voce è impostata a ciò), a un atteggiamento vocale più fermo e asciutto.
La trasformazione della voce non è solo un fatto timbrico, ma riguarda anche un diverso modo dei ragazzi di stare nella realtà: esprime il loro diverso approccio (più ‘da grandi’) con il mondo, un mondo che viene esplorato con intraprendenza e con un’esigenza d’indipendenza dagli adulti. La voce si fa carico di questo sforzo, di questa “audacia” e delle tensioni/paure/timidezze che tutto ciò comporta.
Leggere a scuola per scoprire la voce
Leggere a voce alta a scuola è una pratica sempre più diffusa, e noi non possiamo che esserne entusiasti.
Aumentano infatti i progetti di lettura ad alta voce per bambini e adolescenti, contestualmente all’aumento della diffusione degli audiolibri; stiamo riscoprendo il piacere di ascoltare le storie e di usare la voce per creare relazione.
La scuola, dunque, è il posto migliore per cominciare a leggere ad alta voce, considerata l’importanza del contesto socio-culturale che riveste e il fatto che, proprio negli anni della scuola, la voce si forma e, con essa, il bambino.
Parliamo di voce che crea relazione a trecentosessanta gradi, perché leggere a voce alta aiuta a migliorare i rapporti fra alunni, crea connessione tra alunni e insegnanti ed educa all’ascolto e all’empatia.
ll viaggio del libro in 80 giorni
Leggere a scuola rende possibile l’esplorazione di nuovi testi che, diversamente, gli studenti potrebbero non considerare: un’insegnante che decidesse di leggere -faccio un esempio a caso- “Zanna Bianca” a voce alta insieme ai suoi alunni, darebbe loro modo di scoprire un libro che, se non previsto da programmi scolastici e non proposto in casa dalle famiglie, potrebbe non arrivare al bambino.
Si apre così la possibilità di far scegliere ai ragazzi dei titoli da leggere o rileggere insieme alla classe, creando uno scambio di storie, esperienze ed emozioni, che possano coinvolgere il gruppo intero e ampliare la rosa degli autori conosciuti da tutti.
Altra possibilità sarebbe quella di scegliere di leggere insieme, a voce alta, gli eventuali titoli da leggere durante l’anno scolastico, così da rendere l’esperienza di ascolto dialogica, attraverso gli interventi diretti di comprensione e analisi del testo.
L’importanza della bibliodiversità
La lettura ad alta voce ai bambini, ci regala la straordinaria opportunità di accompagnarli, mano nella mano, attraverso nuove esperienze; per poterlo fare propriamente, abbiamo bisogno di una buona rosa di testi fra cui scegliere, che ci consentano di leggere a scuola testi e storie da ogni parte del mondo.
La bibliodiversità, infatti, rappresenta una risorsa preziosa cui attingere per favorire l’integrazione sociale, l’abbattimento delle barriere sociali e l’educazione all’empatia.
Pensiamoci: quanto diventa facile viaggiare con la mente e assorbire paesaggi e abitudini, durante la lettura di una storia narrata in un paese diverso dal nostro?
E ancora, quanto impariamo da come i protagonisti reagiscono a ciò che accade loro? Quante emozioni proviamo, che non potremmo vivere diversamente?
La bibliodiversità ci fornisce una vasta gamma di storie, culture, emozioni ed esperienze in cui immergerci ad alta voce e orecchie attente.
Leggere per crescere
Leggere ai bambini è importantissimo per contribuire alla loro apertura mentale, alla loro capacità cognitiva e alla loro immaginazione.
Quando il senso dell’udito è ingaggiato in modo così esclusivo, come nella lettura ad alta voce, la nostra immaginazione è libera di creare le immagini che non vediamo in un libro o in uno schermo, e i colori della voce sono le matite con cui tracciamo quelle linee immaginarie.
Leggere a scuola è un modo per avvicinarli alla letteratura e a tutti i benefici che essa può portare nel delicato percorso di crescita del bambino.
A mio parere, sarebbe altresì importante che la lettura ad alta voce divenisse un gesto da ripetere anche a casa, in famiglia, per la stesse motivazioni di cui parlavamo sopra, ma con un’aggiunta: la famiglia è un contesto ancora più protetto, dove si possono esplorare letture di genere più ampio e “maturo” grazie alla presenza rassicurante di mamma e papà.
Conclusione: leggere a scuola fa bene
Riassumere quanto detto fin qui è abbastanza semplice: leggere a scuola fa bene.
Se dovessi scegliere solo cinque, tra i benefici della lettura ad alta voce, li riassumerei in cinque promemoria:
- leggere a scuola migliora il rapporto con insegnanti e compagni;
- leggere a scuola a voce alta migliora le capacità di ascolto;
- leggere a voce alta comporta benefici per la crescita dei bambini;
- la bibliodiversità è uno strumento socio-culturale;
- leggere a scuola e leggere in famiglia fa bene il doppio.
L’argomento è davvero molto più esplorabile, e un solo articolo non basta; non ultimo ci sono numerosi studi condotti anche in ambito pedagogico che raccontano dei benefici della lettura ad alta voce anche nei casi di dislessia e disturbi dell’attenzione.
La lettura a voce alta è motivante, aiuta i ragazzi a mettersi in gioco ed è una pratica aggregante, come spieghiamo in questo episodio del podcast