Organizzare un reading: come gestire la lettura dal vivo

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Organizzare un reading significa organizzare una lettura dal vivo in pubblico;
reading, infatti, è una lettura pubblica di brani, testi o poesie.

Si può organizzare un reading per il lancio di un libro, una commemorazione, uno spettacolo e in tutte quelle occasioni in cui la lettura ad alta voce è parte essenziale dell’aspetto relazionale dell’evento.

La lettura pubblica, infatti, è un momento di connessione molto efficace per coinvolgere il pubblico, promuovere o sensibilizzare su una tematica; non a caso la maggior parte delle presentazioni dei libri avvengono insieme ad attori o narratori che si occupano di organizzare un reading.

Organizzare un reading è parte, ad esempio, delle strategie di lancio di libri o collane, delle celebrazioni di autori o ricorrenze e di attività pubbliche di librerie e biblioteche; non è difficile che anche enoteche e locali culturali si occupino di organizzare reading a scopo promozionale o artistico.

Cosa significa organizzare un reading

Organizzare un reading significa costruire un momento di connessione con gli spettatori/ascoltatori, e regalare un momento di intimità con l’opera, l’autore o il tema per cui si organizza la lettura.

Si fa una selezione di brani o di testi, concordati con l’autore o con l’organizzazione, si prepara la lettura -possibilmente facendo anche un sopralluogo, come spieghiamo nella nostra formazione AdAgio sulla lettura espressiva- e si dà vita al testo con la voce.

Essenziale in questi eventi, è la preparazione: organizzare un reading significa studiare e preparare il testo; non è consigliabile (anzi è spesso fallimentare) affrontare un reading leggendo all’impronta.

Organizzare un reading come gestire la lettura dal vivo

Cosa serve per organizzare un reading

Per organizzare un reading servono pochi elementi essenziali, vediamo quali.

Un motivo; un tema, un autore, una ricorrenza, una presentazione…per organizzare un reading efficace serve un perché, un motivo che renda la lettura un veicolo di connessione e relazione.

Un testo; brani, poesie, estratti, copioni o interi romanzi, purché ci sia un testo; per organizzare un reading serve selezionare con cura i testi da leggere affinché siano coerenti con il motivo e utili alla relazione.

Una voce; terzo ingrediente, non per importanza, è la voce narrante che leggerà in pubblico, possibilmente preparata alla lettura espressiva e all’uso della voce.

Un luogo; per organizzare un reading serve un posto dove leggere in pubblico, capace di accogliere il numero di persone desiderato, con una buona acustica (o i giusti strumenti per ottimizzarla) e in grado di restituire l’atmosfera desiderata.

Una strategia; se vogliamo organizzare un reading efficace, dobbiamo essere in grado di comunicarlo, promuoverlo e rendere l’evento quanto più raggiungibile dal pubblico che vogliamo richiamare.

Organizzare un reading in biblioteca

Organizzare un reading in biblioteca può essere un buon modo di attivare il territorio e coinvolgere il proprio comune; nelle biblioteche, infatti, si può organizzare un reading leggendo pressoché qualsiasi tipo di testo, quindi non sussistono i limiti dei diritti che sussistono in tutte le altre letture in pubblico.

Organizzare un reading in libreria: presentare un libro

Organizzare un reading in libreria può essere un ottimo modo di promuovere il lancio di un nuovo libro, un autore o una collana; in questo caso l’evento può essere parte di una serie di attività promozionali come firma-copie, interviste, conferenze, eccetera…

Organizzare un reading in teatro

Organizzare un reading in teatro è un po’ più complicato se non si è parte di una compagnia teatrale, ma è un ottimo modo di portare la lettura ad alta voce su un palco che, normalmente, ospita attori che recitano (dunque non leggono).

Organizzare un reading nel giusto contesto

Il motivo per cui organizzare un reading, determina implicitamente la scelta del testo, della voce, del luogo e della strategia di comunicazione.

Organizzare un reading per promuovere libri o autori, infatti, implica la selezione dei brani più interessanti, la scelta di una voce coerente (di un narratore o dell’autore che legge il proprio testo), il luogo più idoneo per presentare il titolo in questione e ospitare il giusto target (una pasticceria può essere un buon posto per presentare un saggio sulla fisica?)

Allo stesso modo, organizzare un reading all’interno di uno spettacolo teatrale, determina la scelta della voce perché sia idonea alla proiezione richiesta all’attore sul palco (che normalmente non è microfonato) e abbia dimestichezza con la presenza scenica.

In entrambi i casi, la strategia di comunicazione sarà diversa e coerente con il tipo di pubblico che vorrà richiamare all’evento.

Come vedi per organizzare un reading che si riveli efficace, è opportuno prepararlo al meglio e considerare tutte le variabili.

Voce che legge, voce che recita

Ci ritroviamo spesso a discutere delle differenze tra leggere e recitare, specie quando parliamo come si diventa lettori di audiolibri, ma è bene ricordare la sfumatura che divide queste due azioni.

Leggere a voce alta significa restituire le intenzioni dell’autore, attraverso l’espressività vocale; il corpo veicola la voce ma non è protagonista nella scena (nell’audiolibro arriva solo l’audio al lettore) dunque si muove accompagnando il narrato in maniera naturale e spontanea.

Recitare significa far prendere vita ad un personaggio attraverso la voce, il corpo ed ogni gesto di scena; significa conoscere il personaggio che si interpreta a tal punto da incarnarlo, e tutto di noi (voce, corpo) concorre a darli vita sul palco.

Nell’organizzare un reading, teniamo conto di questa differenza per accompagnare al meglio gli obiettivi del reading stesso e renderlo quanto più efficace anche attraverso le scelte stretegiche.